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Terzo settore: le scadenze di giugno 2025

Giugno volge al termine e, con esso, si avvicina un momento cruciale per numerose organizzazioni appartenenti al Terzo settore. Questo periodo, infatti, segna l’appuntamento annuale con alcuni adempimenti legati alla trasparenza, come stabilito dal Codice del Terzo settore.

Analizziamo nel dettaglio quali obblighi ricadano sugli enti del Terzo settore (Ets) in questa fase dell’anno e scopriamo come affrontarli correttamente e nei tempi previsti.

Il deposito dei bilanci

Gli enti del Terzo settore sono tenuti, in base alla normativa vigente, a trasmettere una serie di documenti essenziali al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (Runts), tra cui:

  1. Bilancio di esercizio

Tutti gli enti del Terzo settore, indipendentemente dalle dimensioni o dalla natura dell’attività, devono redigere e depositare il bilancio annuale secondo gli schemi stabiliti dal Decreto Ministeriale n. 39/2020.
Con l’entrata in vigore della Legge n. 104/2024, sono stati aggiornati i limiti economici che permettono di utilizzare il modello semplificato per cassa (Modello D). Chi rientra in questi nuovi parametri può evitare la redazione di un bilancio in forma ordinaria.

  1. Rendiconti delle raccolte fondi occasionali

Se un ente non commerciale ha effettuato raccolte pubbliche di fondi durante l’anno precedente, deve presentare per ciascuna di esse un rendiconto specifico, redatto su un modello ministeriale. Questi documenti, regolati ancora dal TUIR (art. 143, comma 3, lett. a), vanno anch’essi depositati nel Runts. È possibile allegarli al bilancio, ma si consiglia di presentarli separatamente.

  1. Bilancio sociale

Obbligatorio solo per quegli enti che, nell’anno precedente, abbiano superato 1 milione di euro di entrate. Oltre a redigerlo secondo le linee guida ministeriali (DM 4 luglio 2019), l’ente deve pubblicarlo sul proprio sito e depositarlo nel Runts.

  1. Tempistiche di deposito: cosa cambia dal 2024

La Legge n. 104/2024 ha modificato i termini per la presentazione dei documenti nel Runts. La vecchia scadenza fissa del 30 giugno viene sostituita con una nuova regola: gli Ets non commerciali hanno ora 180 giorni dalla chiusura dell’esercizio per effettuare il deposito, purché il bilancio sia stato approvato dopo il 3 agosto 2024.

Per gli enti il cui esercizio sociale coincide con l’anno solare (caso più comune), ciò significa che per il 2025 la scadenza resta fissata al 29 giugno.

Per contro, gli Ets che svolgono attività commerciale in modo esclusivo o prevalente, iscritti anche al Registro delle Imprese, dovranno rispettare il termine di 60 giorni dall’approvazione del bilancio per il relativo deposito.

Infine, le cooperative sociali sono tenute a presentare sia il bilancio di esercizio che quello sociale entro 30 giorni dall’approvazione.

Odv e Aps: aggiornamento del numero di associati, volontari e lavoratori

Un altro importante adempimento riguarda le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale.

Ogni anno, questi enti hanno l’obbligo di comunicare il numero aggiornato di associati, volontari e lavoratori. Nello specifico, devono trasmettere al Runts i dati aggiornati al 31 dicembre dell’anno precedente. Per il 2025, quindi, la scadenza da rispettare è il 30 giugno, con riferimento alla situazione rilevata al 31 dicembre 2024.

L’aggiornamento va effettuato tramite una pratica di “variazione” all’interno della piattaforma Runts, andando a modificare le informazioni presenti nella sezione “Dati principali”.

Oltre a questo obbligo, si ricorda che tutti gli enti del Terzo settore devono mantenere aggiornate anche le restanti informazioni inserite al momento dell’iscrizione, come previsto dall’art. 8, comma 6 del Decreto ministeriale n. 106/2020.

Sanzioni per il mancato deposito dei documenti nel Runts: cosa rischiano gli enti del Terzo settore

Rispettare puntualmente gli obblighi di trasparenza legati al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (Runts) non è solo una buona prassi: è un dovere preciso, la cui inosservanza può comportare conseguenze significative per gli enti.

Se un ente del Terzo settore omette di depositare i bilanci nei tempi previsti, oppure — nel caso di Odv e Aps — non comunica i dati aggiornati su associati, volontari e lavoratori entro le scadenze indicate, il Runts può avviare una procedura formale chiamata “diffida ad adempiere”.

Questa diffida, prevista dall’articolo 48, comma 4 del Codice del Terzo settore, assegna all’ente un nuovo termine per provvedere: si tratta di un termine obbligatorio, compreso tra 30 e 180 giorni. Se l’ente non si mette in regola neppure entro questa seconda scadenza, si arriva alla cancellazione dal Runts.

Ma non è tutto: in caso di inadempimento, la responsabilità non ricade solo sull’ente. Gli amministratori che non provvedono agli obblighi di deposito o aggiornamento possono infatti incorrere in sanzioni amministrative pecuniarie, ovvero multe, a loro carico personale.

Trasparenza nei compensi: cosa devono pubblicare gli Ets con entrate superiori a 100.000 euro

Tra gli obblighi previsti dal Codice del Terzo settore c’è anche la pubblicazione annuale di eventuali compensi, emolumenti o corrispettivi riconosciuti a amministratori, membri degli organi di controllo, dirigenti e associati. Si tratta di una misura pensata per garantire trasparenza nella gestione delle risorse.

Chi è tenuto a pubblicare?

Non tutti gli enti devono adempiere a questo obbligo. La norma (art. 14, comma 2 del Codice del Terzo settore) si applica esclusivamente a quegli Ets che, nell’esercizio precedente, hanno superato i 100.000 euro di entrate.

Dove pubblicare le informazioni

I dati devono essere resi disponibili sul sito internet dell’ente, oppure, se l’Ets fa parte di una rete associativa, sul sito della rete.

Quando pubblicare?

Anche se la legge non impone una data precisa, si suggerisce di allinearsi alla scadenza del deposito del bilancio al Runts. Per gli enti con esercizio coincidente con l’anno solare, questo significa pubblicare entro il 29 giugno.

Come devono essere presentati i dati?

Secondo quanto chiarito dalla nota ministeriale n. 293 del 12 gennaio 2021, è possibile pubblicare le informazioni in forma anonima, purché vengano distinte per categoria (es. “tutti i membri del consiglio direttivo ricevono X euro”).
Non è invece sufficiente riportare un dato aggregato unico, poiché potrebbe mascherare differenze rilevanti tra i soggetti interessati.

Nessun compenso? Pubblica comunque

Anche se l’ente non ha erogato alcun compenso, è buona prassi pubblicare una dichiarazione esplicita in tal senso. Questo aiuta a evitare dubbi o interpretazioni errate da parte di terzi.

Enti non profit: entro il 30 giugno obbligo di trasparenza sui fondi pubblici ricevuti

Tra gli adempimenti in scadenza a fine giugno, c’è anche quello che riguarda tutti gli enti non profit, indipendentemente dall’iscrizione al Runts. Entro il 30 giugno 2025, infatti, tali soggetti sono tenuti a pubblicare l’elenco dei contributi pubblici ricevuti nel corso del 2024, qualora l’importo complessivo sia pari o superiore a 10.000 euro.

Questo obbligo di trasparenza si applica in modo generalizzato e serve a garantire una corretta informazione sull’utilizzo delle risorse pubbliche da parte di organizzazioni private senza scopo di lucro.

 

 

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