Dal settembre 2025 Sport e Salute avvierà il primo grande controllo sugli statuti delle ASD e SSD iscritte al Registro. Cosa significa per le associazioni e società sportive dilettantistiche? E quali sono le possibili conseguenze?
Perché si parla di controlli
Con la riforma dello sport (D.lgs. 36/2021 e 39/2021), il riconoscimento delle associazioni e società sportive dilettantistiche passa dal Dipartimento per lo Sport tramite l’iscrizione al Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche (RASD).
Il primo controllo triennale scatterà dal 1° settembre 2025 e sarà affidato a Sport e Salute. L’obiettivo? Verificare che statuti e requisiti degli enti iscritti rispettino le norme di legge.
Cosa succede se lo statuto non è conforme
Il quadro normativo non è chiarissimo, ma secondo dottrina e Consiglio Nazionale del Notariato la linea più probabile sarà questa:
- in caso di irregolarità, Sport e Salute non cancellerà subito l’ente dal Registro, ma invierà una diffida;
- ASD e SSD avranno fino a 180 giorni per adeguare lo statuto;
- solo in caso di mancato adeguamento scatterebbe la cancellazione.
Una salvaguardia importante, perché la perdita dell’iscrizione comporterebbe la perdita di agevolazioni fiscali e riconoscimento sportivo.
I punti più critici
Gli enti devono prestare attenzione ad alcune clausole, che restano poco chiare o soggette a interpretazioni:
- Attività diverse (art. 9 D.lgs. 36/2021): lo statuto deve prevederle sempre o solo se realmente svolte?
- Incompatibilità delle cariche (art. 11 D.lgs. 36/2021): il divieto riguarda solo i presidenti o anche altri amministratori?
- Altri obblighi di legge: privacy, safeguarding, antidoping. Devono essere riportati nello statuto o basta il rinvio normativo?
Preoccupazioni di associazioni e professionisti
La modifica di uno statuto non è banale:
- per le ASD servono maggioranze assembleari spesso difficili da raggiungere;
- per le SSD è necessaria la modifica notarile, con costi rilevanti.
Conclusione
Il controllo sugli statuti è un passaggio cruciale della riforma dello sport. Anche se non bisogna farsi prendere dal panico, ASD e SSD dovrebbero verificare subito i propri statuti e, se necessario, prepararne l’adeguamento. In questo modo si eviteranno sorprese e si sarà pronti al check di settembre 2025.