Vi siete mai chiesti se le locuzioni “NO profit” e “NON profit” siano interscambiabili o se, al contrario, abbiano significato differente?
Cerchiamo di capirne di più.
Partendo dalla definizione fornita dall’Accademia della Crusca, il prefisso “NO” indica totale negazione e nell’espressione NO profit si riferisce, dunque, al rifiuto del profitto: in altre parole, tutti gli operatori del settore devono perseguire ESCLUSIVAMENTE una logica di attività profusa gratuitamente, fare del volontariato.
La formula del NON profit deriva, invece, dall’inglese “not-for-profit”, traducibile con “senza scopo di lucro”: manca il perseguimento di una logica di divisione degli utili eventualmente prodotti, ma può esservi un profitto, che deve essere reinvestito nelle attività perseguite dell’associazione.
È evidente come le due espressioni si riferiscano a concetti diversi tra loro; diventa, pertanto, importante sapere che l’associazione non deve dividere gli eventuali utili tra i soci (concetto base del NON profit), ma che possano esserci degli utili da reinvestire nell’associazione, così da accrescerne la struttura.